📕 Excerpt from Lectura Dantis, Vol. 4: IL Canto IV Dell' Inferno Letto da Luigi Pietrobono nella Casa di Dante in RomaQuantunque invaso da una grande tristezza, nella sua umanissima benignità, egli che primo aveva esplo rato quel mondo di tenebre, non rifugge dal prendere un'altra volta sopra di sé l'ardua impresa di riaprir la via agli uomini e condurli a vita felice. Un'altra volta, dico; persuaso come sono che in Virgilio si assomma tutta la virtù di Roma, destinata dalla Di vina Provvidenza a intendere per mezzo dell'impero al bene dell'umana compagnia. Ma Dante, che queste cose sapeva ottimamente, è impedito dalla paura e non le ricorda. Non ricorda nemmeno quello che gli è ia tervenuto un momento prima, quando ha potuto toc car con mano cheil maestro è scortato dalla volontà divina; senza la quale, come avrebbe potuto condurlo a rivalicare il passo, che non lasciò giammai persona viva? Ciò non pertanto, egli dubita ancora; e per quanto il suo dubbio in quel momento possa apparire naturale e ragionevole, non però lo assolve intera mente da quel senso di diffidenza, che invano si stu dia di nascondere nelle sue parole. La trepidazione lo ha fatto egoista. Anziché badare all'opera grande e bella, che Virgilio si dispone a intraprendere per amor suo, non vede che i pericoli, ai quali certamente dovrà andare incontro; e nel pallore del maestro si cerca di nuovo un appiglio per tornar indietro e con sumar di nuovo l'impresa, come aveva fatto sull...