📗 Excerpt from Storia d'Italia, Vol. 5Sare a Verona, prendeva la possessione del ducato di Milano: la venuta del quale si disponevano difficilmente ad aspettare il cardinale Sedunense e gli ambasciatori di tutta la nazione svizzera che erano a Milano, perchè volevano che nelle dimostrazioni e nella solennità degli atti che si avevano a fare, apparisse (quelche era negli ef fetti) i Svizzeri esser quegli che avevano cacciato i Franzesi di quello Stato, quegli per la virtù e opera dei quali lo riceveva Massimiliano. Ottenne nondimeno il vicerè, più con l'arte e con la in dustria che con l'autorità, che si aspettasse; il qua le, ratificata a Firenze in nome di Cesare la confe derazione fatta in Prato, e ricevuta certa somma di danari dai Lucchesi accettati nella sua prote zione, pervenne a Cremona, nel qual luogo l'a spettavano Massimiliano Sforza e il vicerè; donde andarono tutti insieme a Milano, per entrare il giorno deputato in quella città con le solennità e onori consueti ai nuovi principi. Nel quale atto, benchè fosse disputa grande tra il cardinal Se dunense e il vicerè, chi di loro gli avesse all'en trare della porta a consegnare le chiavi in segno della consegnazione del possesso, nondimeno, ce dendo finalmente il vicerè, il cardinale, in nome pubblico dei Svizzeri, gli pose in mano le chiavi, ed esercitò quel di, che fu degli ultimi di dicem bre, tutti gli atti che dimostravano Massimilia no ricevere la possessione da loro. Il quale fu ricevuto con i...