📙 Excerpt from Annali d'Italia, dal Pricipio dell'Era Volgare Sino all'Anno 1749, Vol. 3: Dall'Anno 261 all'Anno 363Non mancavano all'imperador Gallieno delle buone doti. Per conto dell' 1ngegno molti si lasciava addietro. Avea studiata l' eloquenza e la poesia, faceva anche de' versi tolle1abili; mostrava genio alla filosofia platonica, e tale stima ebbe di Plotino, eccellente maestro di quella scuola, vivente allora, che gli era venuto il capriccio (3) di 1ifabbricare una citta nella Campania per ivi fondare una re pubblica di Platonici; ma ne fu disl01nato da' suoi cortigiani. Pareva avere del coraggio e della prontezza (i); ma solamente ciò si verificava quando era in collera, o si sentiva imitato dallo sprezzo altrui. La sua magnifi cenza e liberalità se vogliam credere a Zo nara era qual si conveniva ad un impe radore, amando egli di far del bene a tutti, e di non rifiutar grazie a chiunque ne chie deva. Aggiugne, ch'egli inclinava alla clemen za, non avendo fatto morire chi contra di lui s' era rivoltato. Ancae Ammiano Marcel lino sembra concorde con lui su questo punto.About the PublisherForgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.comThis book is a reproduction of an important historical work. Forgotten Books uses state-of-the-art technology to digitally reconstruct the work, preserving the original format whilst repairing imperfections present in the aged copy...