📘 Excerpt from Storia di Ugone d'Avernia, Vol. 2: Volgarizzata Nel Sec. XIVMesso Ugone il suo destrieri in nave, perchè gli era gia sera dormi insino al mattino; dipoi cominciò a navicare pel sopradetto fiume; e pres so a sera trovò grandièsima quantità di uccelli, grandissimi come avoltoi, e maggiori; i quali avevano il becco come picconi, sodi e grossi; e sono bianchi, e' piedi avevono verdi. Il pri mo che vide Ugo si dirizzo a lui, e mise un grande grido, tanto che 'l destrieri tutto anitri; Ugo lo vedea venire per l'aria; ebbe paura del ca vallo, al quale era gia: colla spada in mano si gitto presto, elevata la spa da, tutto lo ricise per lo mezzo; e poi presto, per tema degli altri, gitto la caverta, ch'era di piastra, addosso al cavallo; ed egli presto si misse elmo in testa, e lo sbergo, e avea indosso per sè lo scudo; e legò la nave a proda, e scese in terra, e rimontò a cavallo. Ne prima fu a cavallo, che più di L. Di questi uccelli si le vorono a un grido verso lui, e quasi tutti si posarono addosso a lui co' piè e di becco, si che Ugo dubitò forte della morte; ma colla spada al primo colpo n' uccise dua, e in poca d'ora n°uccise xxx; e gli altri si fuggirono, e tutti si tufi'arono sotto l'acqua, che Ugo non gli rividde. E non andò guarì che, uccisi questi, che una gran dissima brigata d'uccelli, nel modo che li stornelli, erano nell'aria in fretta; e quasi questi uccelli, come starne, e' sono assomigliati alli uccel...