📘 Excerpt from Atti della Reale Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, 1898-99, Vol. 20Son trascorsi oramai quindici anni dal giorno in cui ridestai la spinosa questione del nome di Plauto. Sognavo allora i miei primi passi sulla via dell'insegnamento, ed ero ben lungi dall'immaginare, che sarei stato tratto comunque a dissentire dai concetti del Ritschl nello studio che io mettevo ad iniziare la mia scuola al metodo cri tico del grande maestro di Lipsia. La questione plautina, a cui egli aveva collegato indissolubilmente il suo nome, rivelava agli occhi miei un radicale rinnovamento del metodo filologico nel campo della letteratura latina, e si collegava nella mia mente a quella prima e ardita negazione del Wolff, che sulla fine del secolo passato aveva dischiusi nuovi e larghiorizzonti all'attività del pensiero critico, mer cè 1' Opera geniale e feconda dei prolegomeni ad Omero. IO notavo, fra i molteplici contatti che stringono insieme l'attività di questi due grandi, che le commedie di Plauto, quantunque non gareggino per importanza storica ed artistica coi poemi omerici, hanno però il rito indiscutibile di aver improntato di un carattere universale edeterno la storia della letteratura Romana; e che Omero e Plauto debbono alla completa e perfetta popolarità delle loro opere, se i loro nomi furono circonfusi precocemente dal velo della leggenda. E pensavo che,a dissiparne le nebbie e a ricostitùirne la personalità vera, avessero egualmente confer...