📘 Excerpt from IL Decameron di Messer Giovanni Boccacci, Vol. 1In ogni tempo si è amato di mescolare il falso col vero. Dissero i Deputati che la copia del Mannelli era fatta sull'au tografo, e testo si apri via alle esagerazioni, ed a falsi e non ben fondati giudizj; che il Salviati aggiunse, Francesco Man nelli essere stato il primo a levar copia del Centonovelle, e non temè di asserire che poco avea per più sicuro l'originale medesimo. Il Cinelli non istette contento a questi termini, e passando dalla ccpia al copiatura, affermò che il figliuol d'ama retto era stato compare ed amico strettissimo del Boccaccio; ed il Manni lo ripetè brevemente nelle sue Cronachette,' e lo ridisse da capo nella Prefazione isterica all' Illustrazione del Decameron. Vennero finalmente gli editori del testo Mannel liano (lucca e ci narrarono che Francesco era ami cissimo e tenuto a battesimo da Giovanni: il Lastri poi nel l' Carema/ore finenlino. Vol. VII], pag. 25, poetinò la sto riella in questo modo là dove parla del palazzo Mannelli. E Se non e nota in Firenze la casa di Gio. Boccaccio, è nota almeno una famiglia in grandissima relazione seco, un figlio di battesimo. Un amico, un alunno, un ammiratore delle sue doti. Chi sa quante volte il Boccaccio calcò questo soglie? Certo è che questa fin dalla fondazione fu casa de' Mannelli... e si sa ancora che Francesco di Amaretto Man nelli studiò le sue opere, e trascrisse dall' originale il Deca merone. Cosi quel buo...